ALPINISMO

L’alpinismo è l’attività esplorativa da cui è nata nell’800 la ‘conquista dell’inutile’. Inizialmente esplorativa aveva come unico scopo la il raggiungimento di una vetta per il percorso più semplice prima e per quello via via sempre più impegnativo una volta terminate le ‘vie normali’. Oggi l’alpinismo è molto variegato, si è sviluppato specializzandosi in relazione a diversi tipi di terreno e di quota. Lo si può affrontare su roccia, ghiaccio e l’insieme dei due dove ghiaccio e roccia si alternano creando situazioni intriganti in cui bisogna mettere in pratica diverse tecniche e competenze. Le salite alternano avvicinamenti e rientri a volte anche lunghi, su sentiero, terreno morenico e glaciale. Ma non sempre, si può vivere alpinismo anche a pochi minuti di cammino da una strada o a cento metri da terra senza raggiungere nessun punto toponomastico o quotato. Le variabili oggettive e soggettive sono tante, le competenze da mettere insieme non si possono apprendere in un solo corso e sono necessari anni di esperienza e pratica. Iniziare con i migliori Maestri è una condizione necessaria per avere un metodo che possa far crescere consapevolmente l’alpinista nella forma che meglio rappresenta sé stesso ed il proprio modo di interpretare l’attività.


Anche su gradi ‘semplici’ di secondo, terzo e quarto grado della scala UIAA è necessaria padronanza di tecnica di progressione per offrire quel margine tecnico che ci fa scalare sicuri e decisi. A questa va abbinato il senso per la montagna che si acquisisce col tempo e che riunisce tanti aspetti, dalla valutazione dei propri limiti e dell’itinerario più idoneo e nel momento più favorevole, alla pianificazione, la gestione dei materiali, la capacità di gestire la salita con tutte le variabili e le componenti in relazione alla quota. Gli itinerari si possono sviluppare in parete a bassa e media valle ma anche oltre i 3000 metri, in parete o cresta, senza la necessità di toccare mai neve e ghiaccio.

Per questa attività serve un livello fisico rapportato alla lunghezza dell’itinerario, un livello di scalata minima da secondo di cordata di terzo, quarto grado, il materiale individuale minimo (imbragatura, scarpette, casco, freno, cordino per longe e 3 moschettoni).

Racchiude una miriade di possibilità: le vie normali che a volte si sviluppano su itinerari anche glaciali in cui è sufficiente semplice abitudine alla camminata, itinerari di cresta in cui bisogna abbinare tecniche di scalata su roccia con o senza ramponi, canali e pareti di neve e ghiaccio in cui è necessaria una tecnica di progressione di base su ghiaccio. 

Per queste attività è necessaria una buona forma fisica e abitudine alla camminata e, a seconda dei casi, avere delle basi tecniche di progressione che vanno precedentemente sviluppate e devono essere rapportate all’impegno e lunghezza dell’itinerario. Il materiale individuale minimo è composto da imbragatura, scarponi, casco, picozza, ramponi, freno, cordino per longe, 3 moschettoni. Picozza e ramponi, se non in possesso, possono essere richiesti e noleggiati direttamente alla nostra Scuola.

L’alpinismo invernale era, fino all’inizio del nuovo millennio, limitato ad una ristrettissima cerchia di forti alpinisti soprattutto in cerca di una ‘prima’, cioè di una prima ripetizione invernale di una via mai salita in inverno. Negli ultimi anni invece, a causa o grazie a seconda dei punti di vista, di stagioni sempre più altalenanti con temperature e condizioni anche di molto variabili, rappresenta un bellissimo modo per godere della montagna in relazione di quanto essa ci può offrire. Spesso, i versanti sud irraggiati da un tiepido sole e spogli o scarni di neve, rappresentano il versante di discesa mentre quelli nord il versante in cui giocare a fare l’alpinista. Ed è così che affidandosi alle migliori Guide locali, è possibile mettere in pratica un’attività un tempo limitata a pochissimi estimatori. Giornate corte, temperatura rigida, pianificazione dell’itinerario, accurata scelta del materiale, capacità di valutazione ambientale e il muoversi in ambiente innevato spesso ripido crea una situazione estremamente complessa che non è possibile trattare con superficialità ed improvvisazione. Nulla deve essere lasciato al caso ed ogni dettaglio e tecnica devono essere valutati attentamente. L’alpinismo invernale si può dire che metta insieme l’arrampicata su roccia, su misto, su ghiaccio e nozioni legate allo studio della neve, materia tipica dello scialpinismo. A volte gli avvicinamenti possono avvenire a piedi, con le ciaspole o con gli sci per completare ancora di più un gioco in cui ci si mette veramente in gioco a 360°.

L’ambiente più severo che possiamo affrontare può essere accessibile a tutti gli alpinisti estivi scegliendo gli itinerari più idonei e rapportati al proprio livello tecnico. Sono necessari una buona forma fisica, una sufficiente padronanza della progressione con i ramponi e su roccia. I materiali necessari sono quelli dell’alpinismo in quota o da misto tecnico/arrrampicata su ghiaccio per itinerari di più alto impegno tecnico.

L’arrampicata trad su roccia è nata negli anni ’70 congiuntamente alle prime ‘protezioni veloci’, ancoraggi mobili che entrano e si incastrano nelle fessure e vengono facilmente rimossi a differenza dei chiodi classici che venivano fissati in buchi e fessure a martellate e, spesso, lasciati in loco. Questi attrezzi, costituiti dai dadi, più comunemente chiamati nuts a cui si sono aggiunti i friends, hanno rivoluzionato il modo di interpretare l’arrampicata ed anche l’alpinismo. Con lo sviluppo della tecnologia oggi le attrezzature permettono un altissimo livello di protezione e una grande versatilità per adattarsi a tanti tipi di fessure e tipi di roccia. L’arrampicata trad è molto differente tra uno stile e l’altro in relazione alle caratteristiche della roccia e alla misura e andamento delle fessure. Si può affrontare su tutti i tipi di roccia, dal granito, granitoidi e gneiss, ai calcari ed arenarie. La tecnica di progressione varia di molto da un luogo all’altro e tra una linea e l’altra anche all’interno dello stesso luogo. È necessaria molta esperienza nell’interpretare la tecnica di progressione più efficace e nel leggere la roccia per posizionare le protezioni in modo sicuro e favorevole. Va di per sé che si tratta di un’attività da affrontare necessariamente con la dovuta preparazione, esperienza ed un approccio conservativo.

L’arrampicata trad, oggi, offre due tipi di possibilità a libera discrezione di chi la interpreta:

  • una scalata fine a sé stessa, principalmente su mono tiri in cui si scala senza alcuna protezione in loco ad eccezione della sosta di calata (salvo casi estremi in alcune aree del mondo in cui non c’è nemmeno quella) e prende il nome di ‘trad climbing’ o ‘clean climbing’. Molti scalatori la usano come attività di riferimento o da affiancare all’arrampicata sportiva.
  • una scalata propedeutica all’alpinismo in cui la pratica del trad climbing diventa la palestra per allenarsi, esercitarsi, sperimentare tecniche di progressione e di protezione per poter affrontare i terreni d’avventura alpinistici con maggiore preparazione e consapevolezza.

Una tecnica di scalata su roccia minima di 6a/6a+ da secondo cordata, scarpette, imbragatura, casco. Il materiale di sicurezza comune ed eventualmente i guanti da incastro vengono forniti dalla Scuola.

Con i nostri corsi di specializzazione affineremo tecniche, entreremo nel dettaglio maniacale dei materiali e delle attrezzature, frequenteremo i terreni più ostili e gestiremo ogni genere di situazione di emergenza sia dal punto di vista tecnico che psicologico. La preparazione e l’allenamento tecnico sono alla base per affrontare in autonomia imprevisti, uno scenario di incidente e bivacchi di emergenza. La freddezza altro non proviene che dalla preparazione individuale. Nella nostra offerta si sviluppano tutto l’anno:

  • serate estive a tema in cui andremo a sviscerare argomenti e tematiche su richiesta ed esigenza individuale
  • corso di primo soccorso (con l’assistenza di un Sanitario del 118)
  • corso di autosoccorso in parete
  • corso di arrampicata artificiale
  • corso di chiodatura/apertura
  • corso ed accompagnamento per pescatori alpini
  • accompagnamento sulle più grandi vie e pareti delle Alpi
  • viaggi alpinistici ed esplorativi in tutto il mondo


Il programma ‘ROAD TO …’ toccherà tante destinazioni ma avrà un unico punto di partenza e di arrivo: la stazione ferroviaria internazionale di Domodossola raggiungibile velocemente da Milano. Da questa ci avvicineremo alle nostre montagne con le MTB a pedalata assistita, un mezzo rivoluzionario, che ha sconvolto il mondo delle due ruote a pedali e permesso realizzazioni impensabili prima del loro avvento. Con esse ci apriremo a idee, luoghi e mete abbandonate perché lunghe da raggiungere a piedi, saremo liberi di frequentare strade private e forestali anche molto sconnesse e anche con un pesante zaino sulle spalle permettendo di guadagnare dislivello più rapidamente di un 4×4. E in discesa, perderemo quota in poche decine di minuti. Il tutto in modalità ‘door to door’ se siete i fortunati abitanti delle valli o ‘station to station’ se arrivate da più lontano e volete sentirvi più in pace con l’ambiente e con la coscienza. I dislivelli totali e le distanze sono importanti ma, grazie al nostro supporto, non dovete né spaventarvi né preoccuparvi. Li affronteremo modulando il ritmo all’obiettivo ed al livello fisico del gruppo dopo aver pianificato l’escursione e preparato i materiali con una cura del dettaglio maniacale. Partiremo con le montagne più accessibili da Domodossola e chiuderemo la stagione scialpinistica con la montagna più alta, più logica ed ambiziosa da raggiungere in questo assetto. La scaletta sarà progressiva in impegno fisico e tecnico. Ci alleneremo e prepareremo insieme e godremo, lentamente, di tutto quello che normalmente passiamo in auto ad alta velocità. Assaporando ogni metro tra le mille biodiversità che separano i 300 metri di altitudine di Domodossola dagli oltre 4000 del programma più ambizioso.

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